Cremazione
Sempre più diffusa anche nel nostro Paese, la cremazione del corpo del defunto è oggi una pratica effettuabile in una lunga serie di strutture autorizzate, prevalentemente coincidenti con le organizzazioni delle aree cimiteriali. Ma come avviene la cremazione? Quali sono le caratteristiche di questo processo? Cerchiamo di svelare tutte le caratteristiche principali di questo modo alternativo di trattamento del corpo del defunto, e comprendere quali siano gli step attraverso cui viene realizzata.
Il forno crematorio
L’elemento centrale del processo di cremazione è il forno crematorio, una struttura in grado di trattare i resti dei corpi umani ad alte temperature, accelerando in tal modo l’ottenimento del risultato desiderato.
Il forno crematorio è generalmente realizzato sovrapponendo due distinte parti dell’impianto, separate l’una dall’altra con del materiale refrattario. La combustione potrà invece avvenire ricorrendo a diversi sistemi, come ad esmepio l’arroventamento delle pareti del forno attraverso l’uso di resistenze elettriche o di gas, o ancora tramite il ricorso alla fiamma diretta. In ogni caso, le temperature che si raggiungono all’interno della struttura saranno in grado di raggiungere i 900 – 1.000 gradi.
Cos’è la cremazione?
La cremazione avviene immettendo nel forno crematorio la bara con la salma: posizionata su una superficie piana, la bara viene poi condotta all’interno del forno attraverso delle guide metalliche che la spingono nella parte superiore dell’impianto.
In questo modo il corpo del defunto e la bara prendono rapidamente fuoco, e le cenere e le ossa calcificate potranno cadranno nella parte inferiore del forno, dove giungerà a compimento la combustione.
Grazie alla presenza di un idoneo sistema di ventilazione, la circolazione dell’aria (e quindi dell’ossigeno) necessaria per la combustione sarà garantita per l’intera durata del processo, il quale sarà comunque sottoposto a periodico monitoraggio da parte degli operatori, che potranno controllare l’evoluzione dello stesso attraverso degli appositi spioncini posizionati sulle pareti del forno.
Dopo qualche ora, concluso il processo, i resti verranno spinti all’esterno dell’impianto, lungo una zona di raffreddamento. In tale zona le ceneri verranno raccolte e poste su un setaccio a vibrazione, che potrà eliminare le polveri più fini, conservando solamente quei resti che andranno poi a subire l’ultimissima fase del trattamento.
La raccolta delle ceneri
Come abbiamo avuto modo di riassumere nelle righe precedenti, i resti vengono ulteriormente trattati con un’ultima fase nel processo: una calamita separerà infatti il materiale metallico contenuto nelle ceneri (chiodi della bara, protesi, ecc.) consentendo di individuare le effettive ceneri da raccogliere e sigillare all’interno di un’urna, che verrà poi consegnata ai parenti. Si tenga conto che la legislazione italiana vigente non permette la dispersione “libera” delle ceneri: ne parleremo in un separato focus.